07 Gen Che cos’è LEAD Alumni?
Immagino che te lo starai chiedendo tu che stai leggendo… certe volte, quando cerco di spiegare che cosa facciamo noi Alumni di LEAD Italia mi riesce difficile trovare le parole che esprimano con chiarezza che cosa siamo, che cosa facciamo e dove vogliamo andare. È come se, qualunque cosa dicessi, non fossi in grado di esprimere appieno le emozioni, le avventure e disavventure che mi hanno portato a rimanere all’interno di questo gruppo.
La nostra avventura ricomincia dopo che si sono aggiunti a noi i ragazzi che hanno appena terminato il loro percorso in LEAD.
Infatti a novembre è stato organizzato un workshop di introduzione ad Alumni per le new entries. Lo scopo? Darci dei valori, una vision e una mission.
Lo abbiamo fatto impiegando i mattoncini per le costruzioni. In poche parole, abbiamo prima costruito un modellino con i Lego che rappresentasse la storia e i valori di ciascuno di noi. Abbiamo quindi trovato i punti in comune da cui dare vita ad un’unica visione per LEAD Alumni.
Che cos’è la vision e quale vision abbiamo scelto? Beh, ti consiglio di continuare a leggere!
Sapevamo che il lavoro fatto a novembre non sarebbe stato abbastanza per guidarci nei prossimi anni. Per questo abbiamo deciso di realizzare un secondo appuntamento per andare a fondo, che abbiamo proprio intitolato “workshop dell’approfondimento”. Ad organizzarlo sono state quattro nostre bravissime leader: Isabella, Greta, Tosca e Sara.Il programma è stato intenso e ricco di attività, per esempio abbiamo svolto attività di team building, abbiamo cucinato un pranzo tutto per noi, abbiamo discusso della nostra vision e della nostra mission e infine abbiamo iniziato a definire le regole all’interno del gruppo. Una delle attività consisteva nel trovare dei punti in comune e delle differenze tra di noi.
Mi sono divertito a raccontare di me e ad ascoltare gli altri; è stato bello scoprire che ci sono anche piccole differenze tra di noi, per esempio rispetto a cosa ci piace fare nel tempo libero ma anche che ci sono cose profonde che ci accomunano, come la voglia di aiutare gli altri.
Sfruttando l’entusiasmo di questa attività le nostre organizzatrici ci hanno chiesto di bendarci gli occhi.
All’inizio mi sentivo spiazzato, perché non sapevo proprio cosa fare e temevo di andare a sbattere contro un muro! Poi, cercando di scrollarmi di dosso questa mia agitazione ho ascoltato il mio corpo e ho iniziato a fare qualche passo. Camminavo piano piano per non inciampare sulle gambe di qualcuno… fino a quando non iniziavo a sentire che ero vicino ad un’altra persona. Certe volte sentivo il suo respiro arrivare verso di me, altre percepivo la sua fisicità attraverso il contatto con le sue mani, le spalle oppure il busto.
Chiedevo alla persona di fronte a me se potessi fare qualcosa con lei: abbracciarla, farle una carezza oppure ballare assieme. Alla fine dell’attività, tolta la benda mi sentivo in un posto differente, era come se essere ad occhi chiusi mi avesse catapultato in un mondo unico, che non avevo esplorato appieno con i miei sensi.
Prima del workshop ci è stato chiesto di portare tra ingredienti senza rivelarlo agli altri. All’ora di pranzo, abbiamo disposto tutto su un tavolo e ci siamo divisi in tre gruppi. Ogni gruppo doveva inventarsi due ricette avendo solo quanto a disposizione sul tavolo. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo iniziato a preparare le nostre pietanze: devo ammettere che abbiamo fatto un bel lavoro di squadra, ma soprattutto abbiamo cucinato un pranzo niente male!
Nel pomeriggio abbiamo dato inizio alle attività più impegnative.
La prima: definire meglio la nostra vision.
Mi sento di dire che la vision è una delle cose più importanti che un’organizzazione dovrebbe conoscere di sé stessa: definisce in un certo senso il nostro percorso tra 10 anni, il modo con cui ci rapportiamo all’interno e all’esterno e i progetti che andremo ad implementare. La vision è… “La proiezione che il gruppo ha di sé nel futuro. Il sogno. Deve essere coerente con gli obiettivi a lungo termine, i valori e le aspirazioni”. “Gli Alumni creano un impatto”. Questa frase che abbiamo scelto può lasciare spazio a numerose interpretazioni.
Cosa significa “creare un impatto”?
Abbiamo declinato questa frase in modi differenti. Per qualcuno significa migliorare qualcosa che vediamo e che non ci piace oppure lasciare il segno nella vita di persone che conosciamo, per altri significa realizzare progetti innovativi e di grande influenza. L’impatto può essere interno, in quanto ciascuno di noi si impegna a migliorarsi e a sviluppare la propria leadership, ed esterno, dato che continuiamo a fare progetti e ad impegnarci per la comunità.
Non esiste dunque, una definizione giusta o sbagliata di questa frase, ma rappresenta l’essenza della nostra leadership: ciò che ci rende speciali di fronte al mondo, le nostre paure, i nostri sogni e aspirazioni, la nostra voglia di buttarci e andare avanti, i nostri fallimenti e i nostri traguardi… in poche parole la nostra identità.
Per essere efficace la vision deve essere accompagnata dalla mission. La definizione di mission è: “Quello che mi impegno ogni giorno affinché, tra 10 anni, io possa aver raggiunto la mia vision”.
Le idee sono state molte a talvolta anche discordanti. Non sono mancati né battibecchi né litigi e qualche volta la discussione è andata verso vie inaspettate. Quando questo accade inizi a dubitare di ciò che stai facendo e ti chiedi: ha senso? Potrei sfruttare il mio tempo nel modo migliore?
E proprio in questi momenti che capisci se quello che stai facendo è importante oppure no. Io l’ho capito. So che la leadership è un mio talento e so che Alumni è uno dei modo con cui posso svilupparlo. Difficilmente troverei un gruppo come questo con cui posso confrontarmi. LEAD Alumni è una parte importante della mia vita e mi impegnerò affinché il nostro gruppo abbia successo.
Come lo farò? Come lo faremo? Creando un network di leader, facendo progetti a impatto sociale, dando una struttura al nostro gruppo e tanto altro…
Avere una vision e una mission ben chiare e definite è un’ottima cosa. Esse però, non possono essere l’unica cosa che regge in piedi il nostro gruppo. Abbiamo quindi bisogno di regole e obiettivi. Usando una metafora, è come se fino ad adesso avessimo volto il nostro sguardo verso il cielo, osservando le stelle e tutte le meraviglie che possono nascondersi; e ora, volgendo il nostro capo verso il basso, iniziamo a guardare la terra che sta sotto i nostri piedi. Ispirati da quello che abbiamo visto, lavoriamo la terra e iniziamo a piantare dei semi, in modo tale che sotto di noi possa crescere qualcosa di veramente speciale.
Siamo usciti da questo workshop con una maggior consapevolezza di cosa sia Alumni e del nostro ruolo all’interno di questo gruppo. Dalle ultime parole che ho scritto spero che io ti abbia lasciato un po’ di curiosità e ti invito, tu che stai leggendo, a stare aggiornato su quello che faremo, perché sono sicuro che ci saranno cose fantastiche che potremo raccontarti!
Francesco Vo