27 Ago Un viaggio verso il futuro: Giorno 1
Ogni viaggio lo vivi tre volte: quando lo sogni, quando lo vivi e quando lo ricordi. L’unica regola è: non tornare come sei partito. Torna diverso.
Cosa faremo? Come ci dovremo comportare? Chi incontreremo? Ci divertiremo? Che cosa porteremo a casa da questa esperienza?
Queste e tantissime altre domande ci rimbalzavano in testa nei giorni prima della partenza fissata per il 28 luglio 2018. In aeroporto ci siamo immaginati tantissime cose. Abbiamo parlato di aspettative e di cosa desiderassimo imparare, ma non ci saremmo mai aspettati nulla di quello che in realtà abbiamo vissuto.
Quei 10 giorni passati in Israele ci hanno cambiati. Siamo stati a contatto con realtà di cui non sapevamo nemmeno l’esistenza e abbiamo conosciuto persone che ci hanno riempito il cuore.
Ma torniamo al 28 luglio.
Dopo ore di viaggio, siamo finalmente atterrati all’aeroporto di Tel Aviv. All’uscita, Eliav (CEO di Lead), Yaara, che ha cominciato il percorso per diventare facilitatore in Lead, e Maor, marito di Yaara, ci hanno salutati pieni di entusiasmo.
Tutti eravamo entusiasti di vederci. Noi perché finalmente stavamo vivendo quel sogno e loro perché semplicemente ci avevano lì, e per Lead quello era un grande passo.
Come prima tappa ci siamo recati all’Avraham Hostel, il posto in cui avremmo alloggiato per due notti, e già a quel punto siamo rimasti affascinati. L’ambiente era accogliente e molto dinamico. Ci siamo sentiti immediatamente a nostro agio.
Subito dopo siamo partiti verso la costa per fare il primo passo verso la cultura israeliana. Abbiamo visitato la spiaggia vicino a Jaffa, la città antica situata in Tel Aviv.
Cenare davanti al mare, con piatti colorati e sapori tipici, è stato qualcosa di difficilmente descrivibile. Siamo stati sommersi da un’euforia generale per quello che stavamo facendo ed ogni minima cosa ci è sembrata fantastica e fuori dal mondo. Forse perché in fondo per noi lo era.
Conclusa la nostra cena al tramonto, abbiamo cominciato ad incamminarci verso il centro di Jaffa. Siamo passati attraverso stradine strette e ripide che portavano a gigantesche piazze in cui c’erano concerti e balli israeliani. Ci siamo immersi in quella che è la storia di questo Paese.
Sicuramente le luci soffuse di quella sera e l’atmosfera romantica del posto ci hanno fatto trascorrere una giornata magica che dimenticheremo con molta difficoltà.
Ma questo è niente confronto a quello che avremmo vissuto nei prossimi giorni.
Pietro Marongiu